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La mia amica mi consola


di Rotentalhorn
01.01.2022    |    6.064    |    3 9.8
"Prima uno e poi l'altro, prese i miei seni tra le mani e cominciò a leccarmeli e succhiarmi i capezzoli che diventarono durissimi come due piccoli clitoridi..."







Era un mese che la mia storia d'amore con Daniele era finita. Avevo deciso io di troncare un rapporto di quasi un anno perchè non mi sentivo innamorata al cento per cento. C'era sempre qualcosa che non andava e spesso, anche dopo fatto l'amore, si finiva per litigare. Così una sera, dopo aver scopato per ore, l'avevo lasciato nel letto dicendogli addio e andando via mentre lui mi urlava: “Sei solo una troia, Simona”.
Certo, anche se ero stata io l'artefice della fine del rapporto, mi sentivo triste e per un pò nemmeno le mie amiche riuscivano a consolarmi. Anche Caterina, la mia migliore amica, quella alla quale raccontavo anche i particolari più intimi, non era riuscita a tirarmi su. Un paio di sere mi aveva convinta ad uscire ed eravamo anche andate in discoteca ma io avevo sempre rovinato la festa sul più bello facendomi riportare a casa. Così una settimana fa ecco che insiste per uscire ancora, c'era la festa del paese, come in ogni paese calabrese che si rispetti, ed era l'occasione per gli emigranti che tornavano in agosto a visitare i luoghi di origine; passare una bella serata in piazza a mangiare e cantare. “No, Catry – le dissi io – non mi va di uscire lo sai che poi ti rovino la serata”. Allora lei non volendosi arrendere mi disse: “Va bene Sara come vuoi allora vieni a casa, preparo qualcosa e mangiamo insieme, saremo solo noi due”.
A sentire che saremmo state da sole allora cambiai idea, la sua compagnia era sempre piacevole e poi non avrei incontrato altra gente, maschi e lui specialmente. Così la sera alle 19 mi presentai a casa sua portando il dolce. Lei mi aprì col sorriso sulle labbra e mi fece entrare in casa. Mi abbracciò e mi diede un bacio quasi vicino alla bocca ma io non ci feci caso, perchè in fondo eravamo amiche e poi non avevo sospetti che ci fosse malizia in quel bacio.
La cena fu bellissima, mangiando e ridendo insieme e bevendo anche del vino bianco frizzante che a me fa girare la testa solo ad assaggiarlo. Ad un certo punto, non so come finimmo sul divano sempre a ridere e scherzare fino a quando lei non si avvicinò per darmi un bacio in bocca.
Io rimasi sorpresa e non riuscii a impedirle di mettermi la lingua in bocca che cominciò a leccare la mia. Io ricambiai senza accorgermene quel bacio così intenso e mi scoprii eccitata quasi subito. Mentre mi baciava, Catry con le mani cominciò a toccarmi il seno da sopra la camicia. Sentivo un fuoco dentro me a quel contatto e sentivo il mio capezzolo indurirsi al contatto della sua mano. Lei smise di baciarmi e mi disse: “Ti voglio Sara... ho voglia di te”. E così dicendo mi sbottonò la camicetta, mi spostò il reggiseno e cominciò a succhiarmi il capezzolo. Prima uno e poi l'altro, prese i miei seni tra le mani e cominciò a leccarmeli e succhiarmi i capezzoli che diventarono durissimi come due piccoli clitoridi. Cominciavo ad ansimare di piacere e tenevo con le mani la sua testa attaccata alle mie tette.
Ad un certo punto cominciò a scendere; arrivata all'ombelico me lo leccò. “Oh – feci io non riuscendo a trattenermi dal piacere – mhm mi piace Catry”. Lei incurante dei miei sospiri scese ancora giù. La mia minigonna ormai copriva ben poco e lei vide il mio perizoma rosa. “Che bel perizoma che hai tesoro mio, ora te lo lecco tutto”. Così facendo spinse la testa tra le mie gambe che si aprirono da sole e cominciò a leccarmi da sopra il perizoma; io ansimavo e ormai ero priva di inibizioni, avevo perso il controllo del mio corpo. “Si leccamela amore – le dissi – leccamela ti prego”. Lei non aspettava altro, spostò il perizoma e con le mani aprì le grandi labbra cominciando a leccarmela. La sua lingua saliva e scendeva e il suo naso mi stuzzicava il clitoride facendomi impazzire di desiderio. Poi cominciò a mettermi la lingua nella figa ormai fradicia; mamma mia, pensai, stavo provando piacere con una donna e mi piaceva da matti. Le presi la testa e cominciai a spingerla verso me. “Scopami amore, scopami con la lingua, fammi godere mhm”.
Catry cominciò a scoparmi con la sua lingua infilandomela tutta dentro, mentre io cercavo di spingerla sempre più dentro come se volessi farci entrare anche la sua testa. Fu un attimo, improvvisamente sentii arrivare un fremito da dentro. “Cazzo godoooo” riuscii a dire proprio nel momento esatto in cui i primi getti le arrivarono in bocca. “Siii amore, godi dai che ti bevo tutta Sara... godimi in bocca mhm”. Io godevo come una matta, come mai avevo goduto, nemmeno con i miei fidanzati. L'orgasmo fu violento e mi fece tremare tutta, il corpo era invaso da fremiti di piacere e io ne avevo perso il controllo. Godevo in bocca a Catry e più godevo più lei spingeva la lingua nella mia figa per poter prendere anche l'ultima goccia di piacere.
Esausta mi lasciai andare sul divano. Era stato un orgasmo violento e infinito. Catry si alzò e mi venne di sopra e cominciò a baciarmi. La sua bocca sapeva di me e dei miei umori e le nostre lingue si scambiarono la saliva in un bacio sempre più vibrante. “Ora voglio godere io tesoro”, disse Catry e così facendo si alzò, si levò la minigonna e gli slip e venne sopra la mia bocca. “Leccami Sara, fammi godere... ho voglia di goderti in faccia”. Io non avevo mai leccato una figa, i cazzi si, ero brava a spompinare un cazzo e prendermi la sborra in bocca ed ingoiarla tutta, ma una figa non sapevo come fare. Così cominciai a leccarla piano, mentre Catry si apriva da sola con le mani la figa per farmela leccare meglio. Si muoveva avanti e indietro così la potei leccare tutta e ogni tanto si abbassava sulla faccia quasi a togliermi il fiato. Capii che così facendo sentiva la mia lingua scoparla e allora io sollevavo un po' la testa per ficcargliela meglio dentro. Ad un certo punto mi prese la testa tra le mani tirandomi quasi i capelli e cominciò a muoversi da sola come se stesse cavalcando. Mi sbatteva la figa in faccia ansimando. “Oh siii mmm ohhh eccooo siii”, e aumentava il ritmo della cavalcata finchè la sentii gridare e nello stesso momento un fiume in piena scorrermi in bocca. Catry stava godendo come una matta e io bevevo i suoi umori e mi piaceva tanto. “Godooo – gridava Catry – dai Sara, sei la mia troia, bevi tutto siii”.
Il suo piacere sembrava infinito e io bevvi tutto ciò che colava dalla sua figa. Ad un certo punto la cavalcata si attenuò fino a fermarsi del tutto e lei si sedette sui miei seni. “Sei davvero brava - mi disse - mi hai fatto godere da matti, da tanto non godevo così”.
Io le dissi: “Non sapevo che eri lesbica, ho sempre visto che stavi con uomini”. Lei mi rispose: “Oh si gli uomini mi piacciono, ma se mi capita una bella figa come te cerco di prendermela tutta”. Così dicendo si sollevò su di me a gambe aperte e si aprì di nuovo la figa. “Sai Sara, dopo che godo mi viene sempre di fare pipì e quando capita mi piace farla addosso alla mia partner”. Appena smise di dirlo ecco i primi getti di urina che mi arrivarono sui seni, calda urina che cominciò ad eccitarmi da morire.
Ma questa è un'altra storia.
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